Vaccinazione antinfluenzale degli anziani efficace secondo reinterpretazione dati di revisione Cochrane

Da AIFA.it  25/10/2013

Un articolo recentemente pubblicato sulla rivista medica Vaccine fornirebbe, attraverso un’analisi alternativa dei dati provenienti da una recente revisione Cochrane*, la prova dell'efficacia della vaccinazione contro l'influenza negli anziani.

Si tratta di una notizia potenzialmente molto rilevante per la salute pubblica, se si tiene conto del fatto che il numero di persone di età superiore ai 65 anni attualmente in vita è più alto del totale delle persone che hanno raggiunto quest’età nella storia.

La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata sia dal Ministero della Salute che dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per i soggetti di età pari o superiore a 65 anni. La ragione è semplice, l’influenza è un fattore di rischio estremamente significativo per la popolazione anziana, visto che il 90 % delle morti correlate alla patologia virale si verificano proprio in questa fascia della popolazione. Inoltre, come ricordato dall’Agenzia Italiana del Farmaco in diverse occasioni, gli anziani sono soggetti più a rischio per quanto riguarda le complicanze, come polmoniti o peggioramento di condizioni preesistenti. L’influenza, quindi, sommandosi allo stato di fragilità connaturato all’età avanzata può condurre a gravi complicazioni, rendendo gli anziani dipendenti dalle terapie, in molti casi indefinitamente.

Nonostante questo, i risultati dello studio condotto da un gruppo di ricercatori ribalta le conclusioni cui era giunta nel 2010 la Cochrane Collaboration quando, al termine di una revisione aveva messo in dubbio l’efficacia della vaccinazione.

Il gruppo di studiosi formato da Walter EP Beyer (Dipartimento di Viroscienze, Erasmus Medical Center di Rotterdam, Paesi Bassi), Janet McElhaney (Advanced Medical Research Institute of Canada, Ontario, Canada), Derek Smith (Dipartimento di Zoologia, Università di Cambridge, Regno Unito), Arnold Monto (Scuola Superiore di Salute Pubblica, Università del Michigan, USA), Jonathan S. Nguyen Van - Tam (Università di Nottingham, Regno Unito) e Ab Osterhaus (Direttore del Dipartimento di Viroscienze, Erasmus Medical Center, Rotterdam, Paesi Bassi) hanno portato a termine un nuovo studio collaborativo sugli stessi dati usati dagli statistici Cochrane, passando in rassegna 75 articoli da un database di 4.000 pubblicazioni, utilizzando studi prevalentemente osservazionali.

"Gli statistici della Cochrane hanno effettuato circa 100 singole meta-analisi, in base ai vari tipi di vaccini, i disegni di studio, le popolazioni e le definizioni di caso di risultato", afferma il co- autore, la Dott.ssa Janet McElhaney. "Così facendo però non distinguono con successo tra le stagioni con alta, lieve o nessuna circolazione di un virus influenzale. Né distinguono con successo tra i vaccini con un riscontro buono o cattivo rispetto ai ceppi in circolazione . Un altro problema è che la loro analisi è guidata principalmente da criteri formali e non biologici. Questi metodi hanno indotto gli analisti della Cochrane a concludere che il vaccino influenzale è più efficace in anziani fragili che vivono in residenze sanitarie rispetto a quelli residenti in comunità. Dal punto di vista biologico, ciò non ha senso”, ha commentato la Dott.ssa McElhaney.

Il nuovo studio, ha riordinato i dati pubblicati secondo la sequenza di base di eventi nel percorso del paziente (esposizione, infezione, esito/malattia e osservazione) per costruire un quadro biologico invece dell’approccio matematico formale. "I risultati di questo 'studio Cochrane ri-ordinato' forniscono ampie prove della capacità dei vaccini antinfluenzali di ridurre il rischio di infezione di influenza e di morte , ma anche - e questo è molto importante – del rischio di fragilità "aggiunge la Dott.ssa McElhaney". In altre parole, in un quadro biologico, i dati della revisione Cochrane rivelano l'efficacia della vaccinazione negli anziani. Questa scoperta chiave è di grande beneficio per la società in quanto non solo aiuterà ad evitare morti inutili, ma aiuterà a ridurre al minimo la perdita permanente di vita attiva che è troppo spesso una conseguenza della grave malattia influenzale".

Leggi lo studio pubblicato su Vaccine.

Guarda la presentazione della Dott.ssa McElhaney in occasione del Flu Summit 2013.

*La Cochrane Collaboration è un network internazionale, no-profit, nato con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere valutazioni rigorose dell’efficacia degli interventi sanitari. Attualmente ne fanno parte più di 28.000 operatori sanitari, ricercatori e rappresentati di associazioni di pazienti, di oltre 100 paesi del Mondo. Le revisioni Cochrane sono delle sintesi (revisioni sistematiche) che utilizzano una metodologia scientifica per valutare l’efficacia degli interventi sanitari e possono giocare un ruolo importante per i decisori istituzionali nel decidere se adottare o meno un determinato strumento. Questi rapporti vengono diffusi sia attraverso un database elettronico denominato "Cochrane Library", sia via Internet.


 
 

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