Salute, partecipazione attiva e terza età: il progetto - Essere anziani a Mirafiori sud

Alessandro Coppo, Rita Longo e Claudio Tortone - DoRS; Roberta Molinar - Associazione CentroX100

·         Essere anziani a Mirafiori Sud

·         Il progetto è già partito o è in fase di avvio?

·         Ci sono già delle attività concrete in questi primi mesi di avvio che possono essere raccontate?

·         E’ previsto un piano di valutazione del progetto?

·         Approfondimenti

Essere anziani a Mirafiori Sud

Il documento Salute 2020 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità pone al centro dell'ambito prioritario 1 (Investire sulla salute considerando l’intero arco della vita e mirando all’empowerment delle persone) le attività volte a promuovere un invecchiamento attivo, in salute e in grado di contribuire allo sviluppo della società nel suo complesso. Se le persone sono poste nella condizione di vivere in buona salute durante la vecchiaia lo stato di morbilità sarà compresso a pochi mesi prima della morte. Da un punto di vista sanitario si tratta di compiere uno sforzo per ridurre il carico di disabilità che attualmente rivestono, e ancor più rivestiranno in futuro, le malattie croniche non trasmissibili (MCNT).

Anche il recente Piano Regionale della Prevenzione 2014 – 2018 evidenzia la necessità e l’importanza di:

·         progettare e realizzare azioni di promozione e prevenzione inerenti il contrasto delle MCNT, che pongano particolare attenzione alle fasce di età “più fragile” (0 – 3 anni e over 64), e puntino sul rinforzo dei fattori psicosociali quali ad esempio l’autoefficacia, l’autostima, la resilienza (programma 4 Guadagnare Salute Piemonte. Setting sanitario)

·         sviluppare progetti/interventi integrati sul territorio locale, che siano formalizzati, che utilizzino i metodi della partecipazione e del coinvolgimento attivo nella/con la comunità, e che promuovano strategie di empowerment individuale e collettivo (programma 2 Guadagnare Salute Piemonte. Comunità e ambienti di vita)

Ancora, nel documento dell’OMS Salute 2020 si riconosce come il supporto sociale, specialmente le relazioni sociali all'interno della famiglia e della rete amicale, sia uno dei più importanti fattori che influenzano la qualità della vita degli anziani. Il genere femminile, l'assenza di relazioni affettive, lo scarso contatto sociale e la mancanza di risorse materiali sono fattori che si associano spesso a uno stato di salute precario nell'anziano.

I bisogni essenziali della popolazione anziana includono il mantenimento dell’autonomia, la possibilità di esprimere la propria opinione e la percezione di rivestire ancora un ruolo all'interno della comunità. Una delle strategie più promettenti per promuovere la salute e il benessere in questa fascia d'età è dunque la prevenzione dell'isolamento e della solitudine, aspetti in cui il supporto della famiglia, dei pari e della comunità rivestono un ruolo preminente.

Il declino delle capacità funzionali fisiche e cognitive nella popolazione anziana è potenzialmente prevenibile e contrastabile e può essere affrontato attraverso interventi individuali e di popolazione. Gli anziani hanno bisogno di essere incoraggiati e messi nella condizione di adottare stili di vita salutari, promuovendo e avendo cura dei fattori che sostengono le comunità resilienti e creano ambienti favorevoli (vedi ambito prioritario 4 di Salute 2020). Tale obiettivo può essere raggiunto ad esempio mettendo a disposizione opportunità per mantenersi attivi, per nutrirsi in modo salutare e per smettere di fumare. Ciò può essere realizzato ad esempio sviluppando strumenti in grado di promuovere la health literacy e l'autogestione dell'eventuale malattia o disabilità.

Per sostenere le autorità pubbliche e i decisori locali a implementare policy per il sostegno di un invecchiamento in salute in ambienti favorevoli gli Stati membri della regione europea dell'Organizzazione Mondiale della Sanità hanno pubblicato una Strategy and action plan for healthy ageing in Europe, 2012–2020

Altrettanto autorevole e ancora attuale è il documento Active ageing. A policy framework, redatto nel 2002 dall’OMS, che fornisce raccomandazioni/indicazioni basate sulle prove di efficacia disponibili.

Sotto questa prospettiva è di interesse il progetto Essere anziani a Mirafiori sud, promosso dalla Fondazione di Comunità Mirafiori sud in collaborazione con la Circoscrizione 10 del Comune di Torino e gestito dall’Associazione di Promozione Sociale CentroX100 (vedi la scheda di presentazione nella banca dati ProSa). L'iniziativa intende contribuire a promuovere l’invecchiamento attivo degli anziani che vivono a Mirafiori sud, ampio quartiere della periferia di Torino che si è sviluppato per accogliere gli operai immigrati richiamati dalla FIAT dalla fine degli anni ’50 e che ha mantenuto una composizione omogenea in quanto negli anni non ha subito un ricambio di popolazione. Oggi i suoi abitanti, stabilitisi qui da giovani, stanno invecchiando progressivamente e velocemente con un’offerta di servizi e opportunità più povera rispetto a quella delle aree cittadine più centrali.

Il progetto, della durata di due anni, si rivolge alle persone di 65 anni o più che risiedono in una particolare sottoarea del quartiere, quella compresa tra corso Unione Sovietica, strada Castello di Mirafiori, strada delle Cacce e via Barbera. Tale scelta permette di focalizzarsi su una dimensione di vicinato che è fondamentale per il miglioramento della qualità di vita degli anziani, per i quali la possibilità di spostamento e movimento, per i motivi più diversi, è spesso ridotta.

Le attività del progetto non sono decise a priori, ma vengono di volta in volta progettate e definite a partire da un’analisi dei bisogni degli anziani e dalle loro idee e proposte. Operatori e anziani sviluppano in modo partecipato e condiviso azioni di promozione della salute e del benessere che favoriscano l’adozione di stili di vita sani, riducano l’isolamento e l’esclusione sociale degli anziani e contribuiscano a rendere il quartiere più accogliente e solidale. Gli anziani non sono quindi solo i beneficiari delle attività programmate, ma anche i promotori e i moltiplicatori delle attività stesse.

Attraverso la partecipazione attiva degli anziani, la valorizzazione delle loro competenze e la mobilitazione delle risorse già presenti nella comunità locale vengono organizzati eventi e iniziative per favorire l’attività motoria e la sana alimentazione, la creazione di reti sociali e di vicinato attivo, la sicurezza urbana e la vivibilità del quartiere, le occasioni di incontro e intrattenimento, la trasmissione di informazioni su temi di interesse.

Gli anziani interessati e disponibili a essere coinvolti in un’esperienza di cittadinanza attiva affiancano gli operatori nell’organizzazione, gestione e promozione delle diverse attività, mettendo gratuitamente in campo le loro energie e le loro capacità a favore della propria comunità e dei propri vicini di casa. Grazie al coinvolgimento degli anziani attivi è quindi possibile diffondere in maniera più capillare il progetto, promuovendo a cascata e attraverso il passaparola la partecipazione al progetto degli anziani che vivono nella medesima scala di condominio o nel medesimo caseggiato o isolato. Ma attraverso il coinvolgimento degli anziani attivi è anche possibile intercettare le persone in situazione di fragilità psico-sociale o di iniziale disagio permettendo loro di venire in contatto con la rete di servizi territoriali.

Le attività previste vengono realizzate “sotto casa e in compagnia” in modo da essere accessibili a un ampio numero di persone e da consentire l’incontro con i propri vicini di casa, la conoscenza di persone nuove, lo scambio di informazioni, consigli e esperienze, l’offerta e la ricerca di aiuto per lo svolgimento delle azioni quotidiane o di specifiche incombenze. La partecipazione a tutte le attività è gratuita.

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