Una rete europea per l'autismo - questo il focus del Convegno Internazionale del 17 dicembre all'ISS


Creare un database globale sui Disturbi dello Spettro Autistico, istituire una rete scientifica ed epidemiologica europea, promuovere l'avvio di Registri nazionali in Italia e negli altri paesi sono alcuni degli obiettivi che saranno discussi nell’ambito della Conferenza Internazionale Strategic agenda for Autism Spectrum Disorders: a public health and policy perspective, che si tiene … all’Istituto Superiore di Sanità.

Studi epidemiologici recenti riportano una stima di prevalenza di 1 su 68 negli Stati Uniti (dati recenti del Center for Disease Control americano), evidenziando come tali disturbi costituiscano un serio problema di salute pubblica. In Europa purtroppo pochi paesi hanno a disposizione dati di prevalenza nazionale e aggiornati: tra questi, Danimarca, Svezia, Portogallo e Regno Unito. E’ per questo motivo che l’ISS e il Ministero della Salute hanno deciso di dedicare a una tematica così importante per la salute pubblica l’incontro internazionale organizzato nell’ambito del semestre europeo a Presidenza italiana. Saranno presenti rappresentanti del Ministero della Salute e di quello dell'Istruzione, Università e Ricerca ad indicare che per affrontare il tema dell'autismo e più in generale dei disturbi neuropsichiatrici in età evolutiva è necessaria l'integrazione tra le politiche sanitarie, quelle scolastiche/educative e la programmazione della ricerca a livello nazionale ed europeo. Interverranno le Istituzioni Europee, rappresentate dalla DG Health and Consumer, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Shekhar Saxena) che ha emanato di recente una importante risoluzione sul tema dell'autismo. 

Tema centrale di questa Conferenza l'urgenza di ottenere stime di prevalenza a livello nazionale ed europeo per la pianificazione di servizi efficaci e correlati all’età. Ad oggi sono infatti attivi ben pochi registri sui Disturbi dello Spettro Autistico (Autism Spectrum Disorders, ASD) nel mondo e solo un numero limitato di studi epidemiologici possono essere utilizzati per una pianificazione appropriata della presa in carico delle persone autistiche. 

A fronte della complessità ed eterogeneità dei disturbi autistici, i paesi Europei si confrontano con problematiche comuni. Attualmente, in molti paesi europei non vi è coordinamento tra i pediatri di base, il personale che lavora negli asili nido (fascia d’età: 6-36 mesi), e le unità di neuropsichiatria infantile. Questo comporta un ritardo nell’età della diagnosi (spesso formulata a 5 anni di età o anche più tardi) e, di conseguenza, un ritardo nell'intervento. E’ fondamentale istituire un protocollo multi-osservazionale e programmi di formazione specifici per: 

1) controllare precocemente l'emergere di anomalie comportamentali in neonati-bambini ad alto rischio e nella popolazione generale; 

2) fornire una diagnosi provvisoria a 18 mesi e una diagnosi stabile a 24 mesi di età. 
Ciò consentirebbe di predisporre interventi precoci che possano modificare la storia naturale dei soggetti con ASD e, in futuro, di istituire in Italia un Registro nazionale dei Disturbi dello Spettro Autistico, in modo da avere un quadro chiaro della patologia. Attualmente nel nostro Paese i pochi dati disponibili provengono da due sistemi di rilevazione, uno in Piemonte e l’altro in Emilia Romagna. Serve un’informazione capillare, estesa a quante più Regioni possibile. 

Leggi tutto su ISS Istituto Superiore di Sanità


 
 

  Site Map