Processo alle visite domiciliari per mamme e neonati

Maria Elena Coffano, Mariella Di Pilato, Sonia Scarponi – Dors

Il 26 maggio 2016, nell’ambito delle azioni del Piano della Prevenzione Regione Piemonte 2014-2018, il gruppo regionale “Genitori più – interventi precoci” ha realizzato un particolare evento formativo strutturato secondo la formula di un processo pubblico.

Il processo è una tecnica partecipativa dinamica per avviare un percorso formativo e informativo che aiuti a far acquisire consapevolezza sul tema, costruire un consenso informato più ampio all’interno della comunità dei soggetti portatori di interesse ed elaborare raccomandazioni per i decisori. Ricalca le dinamiche di un vero dibattimento e si conclude con una sentenza della giuria che ha lo scopo di indirizzare le decisioni di operatori clinici, operatori della sanità pubblica e decisori.

Lo scopo del ‘processo alle visite domiciliari per mamme e neonati’ è stato aprire un confronto sulle Visite Domiciliari (VD) a mamme e neonati, conosciute anche come home visiting. Una pratica da tempo conosciuta e attuata dai servizi materno infantili e dai servizi di sostegno alla famiglia.

L’Home Visiting è una tipologia di intervento finalizzato a migliorare l’outcome sanitario, sociale ed educativo di donne e bambini assicurando eguali opportunità fin dal concepimento (Young child development, health and wellbeing - the role of home visiting, Unicef 2014). Le modalità con cui viene attuato questo tipo di intervento sono diversificate, ma lo scopo è di sostenere i genitori nel loro contesto naturale, ciò consente di raggiungere famiglie che, difficilmente, si rivolgerebbero ai servizi professionali tradizionali, sia per mancanza di fiducia sia per difficoltà nel percepire le loro stesse esigenze.

Negli ultimi anni questa pratica è stata molto rivalutata alla luce della letteratura e delle prove scientifiche, che sottolineano l’importanza di un intervento precoce, come le VD, per promuovere benessere e salute e ridurre le disuguaglianze sociali di salute già dalla prima infanzia.

Processi di riforma e razionalizzazione del Sistema Sanitario Nazionale hanno, tuttavia, portato a ridimensionare e riorientare questo tipo di intervento.

Operatori, professionisti e decisori si sono così polarizzati su due posizioni. Da una parte chi ritiene che le visite domiciliari debbano essere “rivolte solo a soggetti a rischio”, dall’altra chi pensa che debbano essere “attuate in modo universale progressivo”.

La domanda cui il processo ha cercato di dare una risposta è dunque stata:

"Ai fini della promozione della salute in generale e di quella mentale in particolare, le Visite Domiciliari ai nuovi nati vanno praticate in modo universale progressivo? O solo verso i soggetti a rischio?".

Si sono confrontati operatori e professionisti dei servizi materno - infantili, dei servizi di prevenzione e promozione della salute, pediatri, ricercatori, coordinatori dei corsi di laurea e master in scienze infermieristiche e vi è stato anche il contributo di un direttore sanitario. Una ventina di professionisti e stakeholder nei ruoli di avvocati, testimoni, giudice, giuria e un centinaio di operatori e professionisti nel pubblico.

Come si è svolto il ‘Processo alle visite domiciliari per mamme e neonati’ … leggi tutto su DORS


 
 

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