Nota
di aggiornamento DEF 2013: per il Governo la Sanità dovrà essere selettiva, prevede spesa
in calo sul PIL e di ridisegnare il perimetro dei LEA ...
... la Nota di
Aggiornamento DEF 2013: il capitolo sulla Sanità è da pagina 72 (80 del file)
...il commento di Nerina Dirindin
…il commento di
Vera Lamonica CGIL nazionale
...Cosentino PD: Governo chiarisca su perimetro LEA
...Cessari Fassari (Quotidiano Sanità) Il DEF, La Palice e il bisturi di Lorenzin...
...la controriforma del DEF di Ivan Cavicchi
...Intervista al Ministro Lorenzin (sole24ore)
...Torluccio FPL UIL: SSN uscire dall'ambiguità, allarmante concetto di universalità mitigata ...
...Cittadinanzattiva: preoccupante ancora riduzione della spesa
Estratto dal capitolo della Nota di aggiornamento al DEF 2013 "Rispondere alle grandi sfide della sanità e dell'assistenza"
"Per quanto riguarda le misure di
programmazione sanitaria, occorre perfezionare in tempi brevi il nuovo
Patto per la salute”. Il nuovo Patto
salute “non solo consentira' di definire tra Governo e Regioni gli
aspetti finanziari e programmatici correlati al Ssn, ma costituira' anche lo
strumento per migliorare la qualita' dei servizi, per promuovere
l'appropriatezza delle prestazioni e per garantire l'unitarieta' del
sistema"."Oggi il Servizio sanitario nazionale (Ssn), pur mantenendo
le caratteristiche che lo hanno messo ai primi posti in Europa – sostiene
la nota di aggiornamento al Def 2013- si confronta con delle sfide assistenziali
imponenti in presenza di livelli di finanziamento contenuti in ragione
dell'attivita' di razionalizzazione della spesa svolta in questi anni".
Nella nota di aggiornamento al Def 2013 si sostiene che: "L’impegno
primario dev’essere quello di mantenere e consolidare i risultati riconosciuti
in campo internazionale al SSN. In questa prospettiva, è essenziale sviluppare
l’attuale modello di governance del settore sanitario. Tale
modello costituisce uno strumento di efficace contenimento della dinamica della
spesa anche in relazione alle tendenze demografiche e favorisce la
sostenibilità finanziaria del SSN nel medio-lungo periodo. Allo stesso tempo,
occorre ripensare un modello di assistenza finalizzato a garantire prestazioni
non incondizionate, rivolte principalmente a chi ne ha effettivamente bisogno. In
rapporto ai cambiamenti della società e agli stili di vita, un posto di rilievo
assumono le misure legate alla prevenzione. Investimenti in tale ambito, anche
allargati a settori diversi da quello sanitario secondo il principio health
in all policies, basati sull'evidenza scientifica e su una valutazione di
costo/efficacia, contribuiscono sostanzialmente nel medio-lungo periodo alla
sostenibilità del SSN, riducendo il ricorso allo stesso per finalità di cura,
sia in termini di accessi che di livello delle cure richieste; nel contempo
essi, assicurando un più elevato livello di benessere e di salute della
popolazione, realizzano le condizioni per un miglioramento generale del livello
economico del Paese. A tal fine dovrà essere predisposto il nuovo Piano
Nazionale di Prevenzione, modificando e aggiornando lo strumento vigente,
prestando attenzione alla prevenzione di tutti i comportamenti a rischio
(sedentarietà, alimentazione eccessiva, fumo, dipendenza da gioco patologico,
consumo di sostanze alcoliche, con un particolare focus sui giovani), e alle
tossicodipendenze. Oltre a queste specifiche azioni, il nuovo Piano
costituisce anche la struttura generale entro la quale si inseriscono
progetti di ampio respiro e la pianificazione di settore, come ad esempio il
piano nazionale per le vaccinazioni e gli interventi per la sicurezza sul
lavoro. Una particolare attenzione dovrà essere dedicata allo sviluppo di
sistemi informativi dedicati all’ambito della prevenzione, al fine di acquisire
in modo sistematico dati utili per le valutazioni dei decisori. Nell’ambito
delle politiche di prevenzione s’inseriscono anche le raccolte sistematiche di
dati che porteranno alla definitiva attuazione del fascicolo sanitario elettronico. Per
quanto riguarda le misure di programmazione
sanitaria, occorre perfezionare in tempi brevi il nuovo Patto
per la salute. Tale nuovo accordo non solo consentirà di definire tra Governo e
Regioni gli aspetti finanziari e programmatici correlati al SSN, ma costituirà
anche lo strumento per migliorare la qualità dei servizi, per promuovere
l’appropriatezza delle prestazioni e per garantire l’unitarietà del sistema. Sul
versante dell'assistenza territoriale, il completamento del complesso processo
di trasferimento di risorse dall'ospedale al territorio consentirà di
affrontare efficacemente i temi dell'invecchiamento e delle cronicità, ponendo
le premesse per garantire la sostenibilità futura
del nostro sistema sanitario. L’assenza di reti
assistenziali integrate tra ospedale e territorio è infatti un’altra delle
cause di notevoli sprechi di risorse su tutto il territorio nazionale,
traducendosi spesso in prestazioni inappropriate o in una mancata presa in
carico dell’assistito, con conseguenze sull’efficacia dei trattamenti oltre che
sulla disponibilità di risorse. Tale quadro rende necessaria una
riorganizzazione del livello assistenziale ospedaliero, sul presupposto di un
adeguato trasferimento di attività a livello territoriale e quindi di una
rimodulazione e di un potenziamento della rete dei servizi territoriali. In
questo scenario, l’ospedale dovrà diventare sempre più il luogo di cura per
acuti, a elevata specializzazione. Nella stessa ottica occorrerà potenziare il
ruolo delle farmacie convenzionate e in particolare la Farmacia dei servizi,
concentrando in essa l’erogazione di nuovi servizi di valenza socio-sanitaria.
Tale nuovo ruolo delle farmacie potrà comportare effetti positivi in termini di
risparmi finanziari laddove contribuirà e limitare l’accesso alle strutture
ospedaliere.
Il SSN dovrà proseguire il percorso di
razionalizzazione della spesa già avviato, tenendo conto delle compatibilità
economico-finanziarie complessive, al fine di garantire un uso più efficiente
delle risorse e, al contempo, un adeguato livello di qualità dei servizi resi
ai cittadini.
L’eliminazione di sprechi e delle
inefficienze è un altro degli obiettivi principali per riuscire a garantire nei
prossimi anni l’erogazione di servizi sanitari attraverso un sistema sanitario
che è riconosciuto essere tra i migliori al mondo.
Per fare ciò, insieme alle Regioni saranno
rafforzati il monitoraggio dell'appropriatezza delle prestazioni sanitarie e
dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e sarà promossa in ogni ambito la
trasparenza, quale strumento per il potenziamento non solo della comunicazione
con il cittadino ma anche del controllo di legalità.
Il sistema sanitario dovrà cioè essere sempre più
‘selettivo’, occorrendo in particolare ridisegnare il perimetro dei LEA e adottare l’approccio del c.d. Health
Technology Assessment (HTA), al fine di identificare le opzioni
assistenziali dimostratesi non solo maggiormente costo-efficaci ma anche
preferite da pazienti e cittadini, in modo da assicurare, a parità di risorse
disponibili, il massimo valore possibile in termini di salute. Tale processo
richiede però una regia nazionale quale essenziale condizione per mantenere
l’unitarietà del SSN e per garantire l’equità di accesso così sul piano
territoriale, ossia indipendentemente dalla regione in cui si trovi
l’assistito, come di tipo trasversale tra le varie fasce della popolazione, e
dunque indipendentemente dalle condizioni socio-economiche individuali. Sotto
altro profilo, l’innovazione tecnologica può contribuire decisamente alla
menzionata riorganizzazione dell’assistenza sanitaria. Particolare impulso
occorrerà quindi rivolgere all’informatizzazione dei processi di assistenza,
allo sviluppo e alla diffusione della sanità elettronica sul territorio nazionale
e, in definitiva, a far sì che la sanità in rete divenga una componente
strutturale del SSN, nella consapevolezza che l’innovazione tecnologica e
gestionale della rete di offerta, sia a livello ospedaliero sia a livello
territoriale, costituisce un sicuro volano per incrementare l'efficienza e la
produttività, e quindi la sostenibilità, del SSN stesso. Infine, un tema
che richiederà un forte impegno è quello della responsabilità professionale
e del precariato nelle professioni sanitarie. Nel primo caso occorrerà portare
a compimento e migliorare le scelte attuate nella scorsa legislatura. Per
quanto riguarda il precariato, alcuni primi
interventi sono stati compiuti direcente
nell’ambito del decreto legge di
razionalizzazione della pubblica amministrazione, mentre tra le
misure che è possibile adottare, senza oneri a carico della finanza pubblica,
vi è l’istituzione di specifici ruoli per i ricercatori del SSN".
La
previsione sul rapporto % spesa sanitaria PIL
Tabella 1 fonte MEF, Nota di
aggiornamento DEF 2013
|
2013
|
2014
|
2015
|
2016
|
2017
|
Spesa
sanitaria % PIL
|
7,1
|
7,1
|
7,0
|
6,8
|
6,7
|
Andamento
del PIL
|
-0,5
|
2,9
|
3,6
|
3,5
|
3,6
|
Riduzione
% spesa/PIL (base 2013)
|
=
|
=
|
-0,1
|
-0,3
|
-0,4
|