Inquinamento atmosferico e rischio coronarico      

L’esposizione cronica al particolato atmosferico è correlabile all’incidenza di eventi coronarici acuti, una relazione che si manifesta anche per esposizione a livelli inferiori rispetto ai limiti fissati dall’Unione europea (25 µg/m3 per il Pm2,5). è quanto emerso dallo studio “Long term exposure to ambient air pollution and incidence of acute coronary events: prospective cohort study and meta-analysis in 11 European cohorts from the Escape Project” pubblicato sul British Medical Journal (Bmj 21 gennaio 2014). Il lavoro, coordinato dal Dipartimento di Epidemiologia, Servizio sanitario regionale del Lazio ha esaminato (per circa 12 anni) più di 100.000 persone residenti in sette città di cinque Paesi europei (per l’Italia sono state scelte Roma e Torino). I risultati parlano chiaro: ogni aumento nella media annuale di esposizione al Pm10 di 10 µg/m3, corrisponde a un aumento del rischio di attacchi cardiaci del 12%.

Per maggiori informazioni leggi:

l’articolo completo e gli approfondimenti tematici: “Qualità dell’aria e salute: correva l’anno 2013”, a cura di Francesco Forastiere - Dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale, Regione Lazio,

Impatto dell’inquinamento sulla salute della popolazione europea: il progetto Escape”,

La gestione della qualità dell’aria: alcune riflessioni”, a cura di Giovanni Marsili - direttore Reparto Igiene dell’aria, Istituto superiore di sanità.

Da:  Epicentro 30 gennaio 2014


 
 

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