HIV, Epatite C, e TBC nelle carceri

HIV, epatite C (HCV) e tubercolosi (TB) sono una grande minaccia per la salute in carcere e il loro livello di diffusione tra la popolazione detenuta è molto più elevato che tra i liberi cittadini.  

Tra i detenuti al 7,4% è stata diagnosticata una infezione da epatite C, al 2% una infezione da HIV ed al 0,6% da tubercolosi.  In Italia queste percentuali sono rispettivamente attorno al 2% (epatite C), allo 0,2% (HIV) ed inferiore allo 0,01% (tubercolosi).   
Le carceri e gli altri luoghi di detenzione costituiscono ambienti ad alto rischio di trasmissione di queste patologie.

La prevenzione, il trattamento e la cura di HIV, HCV e TB nei luoghi di detenzione implicano la tutela dei diritti fondamentali, tra i quali il diritto di godere del massimo livello raggiungibile di salute fisica e mentale (diritto alla salute).  

Antigone, nell'ambito di un progetto realizzato con il supporto della DG Giustizia dell’Unione Europea e coordinato da Harm Reduction International, ha collaborato alla realizzazione dei seguenti prodotti:  

- uno strumento per il monitoraggio dell’HIV, dell’epatite C, della tubercolosi e delle politiche di riduzione del danno nelle carceri, elaborato in inglese e disponibile anche in italiano;  

- un report relativo a quanto accade su questi temi in italia, disponibile in inglese;  

- un report relativo a quanto accade su questi temi a livello europeo ed internazionale, elaborato in inglese e disponibile anche in italiano

Fonte: Antigone


 
 

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