Importazione di farmaci autorizzati dall’estero: chiarimenti dal Ministero della Salute

Il Ministro ha emanato una Circolare di chiarimento, a tutela dei pazienti, per facilitare l'importazione di farmaci autorizzati in un paese estero, anche se non autorizzati all'immissione in commercio in Italia.

Il provvedimento risponde alle numerose segnalazioni di difficoltà incontrate nell'importazione.

Nelle ultime settimane abbiamo avuto - ha dichiarato il ministro Lorenzin - molte segnalazioni su farmaci che regolarmente importati da pazienti italiani per esigenze personali di cura venivano bloccati in Dogana, anche se si trattava di farmaci legalmente autorizzati in un Paese estero, sebbene non autorizzati in Italia. La Dogana bloccava questi farmaci sulla base di una interpretazione restrittiva della normativa vigente, ritenendo, contro l'evidenza scientifica, che fossero identici due farmaci anche se vi fosse diversità di dosaggio, eccipienti, modalità di somministrazione. Con la mia circolare questo è stato chiarito. Ma soprattutto si è chiarito che non può sussistere una valida alternativa terapeutica per il paziente italiano quando il farmaco autorizzato in Italia non è effettivamente accessibile a tutti, in quanto troppo costoso, come avviene con i farmaci contro l’epatite C e gli altri farmaci innovativi. Pertanto, abbiamo rimosso un odioso ostacolo burocratico sulla via della libertà ed effettività delle cure".

La normativa stabilisce, infatti, in linea generale che nessun medicinale può essere immesso in commercio sul territorio nazionale senza aver ottenuto un'autorizzazione dell'Agenzia Italiana per il Farmaco o un'autorizzazione comunitaria (Decreto legislativo 219 del 2006, art. 6).

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