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Sulla sentenza della Cassazione
sul processo Eternit del 19 novembre 2014 – da Associazione Italiana di
Epidemiologia
L'Associazione
Italiana di Epidemiologia, da sempre impegnata nello studio degli effetti sulla
salute dell’amianto e nella promozione della sua eradicazione, ha appreso con
sconcerto della sentenza della Cassazione sul processo alla Eternit. Rimaniamo
in attesa del dispositivo e delle motivazioni per esprimere un parere
argomentato in proposito.
Non possiamo però non esprimere il nostro più profondo disagio nel venire a
conoscenza che la data della prescrizione per un disastro ambientale delle
dimensioni di quello dell'ETERNIT corrisponde a quella dell’istanza di
fallimento dell'azienda, senza che la proprietà abbia effettuato alcun
intervento di bonifica o riduzione del danno. La sentenza assume la separazione
del disastro ambientale dai suoi effetti mortali, che appare completamente
illogico soprattutto se consideriamo che in Italia le aziende dell'amianto sono
scomparse con il bando del 1992, e che, per la latenza dei tumori che è di
decine d'anni, l'epidemia di mesotelioma continuerà ancora per molto tempo.
Epidemia senza colpevoli. Questa completa mancanza di corrispondenza fra la
legge e la biologia dei tumori (oltre che tra il diritto e la giustizia!),
ancora una volta, va a favore di chi inquina e uccide.
Nell'attesa di
meglio conoscere le motivazioni della sentenza, l'Associazione Italiana di
Epidemiologia si affianca agli affetti da malattie da amianto, alle loro
famiglie, oltre che a tutti gli esposti, assicurando il proprio sostegno umano
e scientifico per la difesa dei propri diritti.
Vedi anche: pagina
SOS Sanità Amianto. Eternit condanna annullata …
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