Destinazione Salute: un dibattito sul futuro della sanità e del welfare italiano.

Dibattito pubblico il 6 luglio a Roma

Il programma

La sanità italiana è riconosciuta tra le prime nel mondo per la qualità del servizio e, in particolare, per come negli ultimi trent’anni si è applicato il dettato costituzionale che garantisce a tutti i cittadini il diritto alle cure, l'universalità.

Chi conosce il sistema sanitario è consapevole che, nonostante i passi avanti, restano pesanti le differenze tra le diverse aree del paese e che i cittadini godono di un'offerta di servizi articolata, ancora diversa tra Nord e Sud. Il rigore con cui dai primi anni 2000 si è cercato di riportare sotto controllo la spesa ha sortito in generale risultati positivi, ma non ha ridotto in modo significativo il divario. Anche perché la coincidenza con la crisi economica, la criticità della spesa e dei conti pubblici, accompagnati da un'impostazione ragionieristica che non tiene nel giusto conto il ruolo sociale della sanità e le conseguenze per le persone, ha determinato scelte di pesante de-finanziamento, per alcune decine di miliardi, con impatto rilevante in tutte le regioni, più grave dove minore era la solidità regionale e la precedente opera di razionalizzazione.
A questo va aggiunta la crisi politica e di credibilità che ha investito le regioni, vittime del comportamento, dal disinvolto al penalmente rilevante, di una parte degli amministratori. Le vicende di malcostume e i comportamenti criminosi verificatesi in molte regioni sono diventati per molti un alibi per giustificare le scelte di contenimento della spesa. Ma le conseguenze delle politiche di un decennio non si sono scaricate su consiglieri ed amministratori. Al contrario ne pagano le conseguenze i cittadini che devono ricorrere alle cure del sistema sanitario, alle prese con un'offerta ridotta, che li costringe tuttora a molta mobilità verso le regioni più forti, e a cercare ripiego presso il ‘privato’ che si è attrezzato per coprire ‘in qualche modo’ le carenze del pubblico. Sono perciò cresciuti sia i disagi che i costi per i cittadini.
Altrettanto evidenti le conseguenze per il personale di tutte le categorie che, con il blocco delle assunzioni e dei contratti, è stato chiamato a compensare disfunzioni organizzative, senza nessun percorso motivazionale, se non il senso del dovere e del servizio. Nel complesso il SSN si è perciò indebolito e sta assumendo un carattere diverso dal passato, complice anche la caduta verticale degli investimenti in edilizia e tecnologie. In modo strisciante e assolutamente disomogeneo, sotto la spinta degli obiettivi di risparmio, si sono avviate modifiche organizzative, accorpamenti ed accentramenti dei servizi e delle strutture aziendali che cambiano nei fatti la sostanza normativa. Tutto utile e motivato, ma senza una visione d'insieme e unitaria, che accentua le tradizionali diverse velocità tra le regioni e quindi le conseguenze sui cittadini. Tutti gli osservatori che puntualmente monitorano da tempo, con autonomia e competenza, il SSN, riflettendo sul 2015, hanno espresso giudizi molto preoccupati sul futuro. Il mondo politico e amministrativo deve cogliere appieno il carattere e la profondità della crisi e percepire consapevolmente l'allarme che viene dai tecnici. Se il nostro sistema sanitario è stato, e sicuramente è per molti aspetti ancora, una preziosa ricchezza del paese è necessario un confronto approfondito che dia luogo all'elaborazione politica di scelte innovative che, pur facendo i conti con il tema inevitabile della sostenibilità, non rinuncino ai valori di fondo della nostra storia della politica per la salute. Lo scopo di questo incontro è mettere i decisori politici di fronte alla cruda realtà, che emerge dalle valutazioni tecniche e scientifiche, e sollecitarne una presa di coscienza.
Vogliamo offrire una prima occasione per aprire un dibattito vero, libero e profondo sul futuro della sanità, storicamente, una delle parti più qualificate del welfare italiano.

Luogo dell'evento: Sala Tirreno - Palazzina C - Regione Lazio - Piazza Oderico da Pordenone, 15

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