Corte dei Conti: sui Ministeri invece che spending review introdotte riduzioni indifferenziate. Con ulteriori tagli servizi a rischio

Comunicato stampa del 9 gennaio 2015 - Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato

Relazione concernente “Gli interventi di riduzione degli assetti organizzativi e delle dotazioni organiche delle amministrazioni dello stato disposti dall’art.2 del d.l. n. 95/12, convertito in legge n. 135/12, ad integrazione di quelli gia’ previsti dalle leggi n.133/08, n. 25/10 e n. 148/11.” 

Il controllo svolto in materia di riorganizzazione dell’apparato della Pubblica Amministrazione ha evidenziato come la ridefinizione degli assetti organizzativi, recata dalle molteplici disposizioni legislative intervenute, per effetto dei tempi di approvazione dei provvedimenti attuativi necessita, tuttora, di essere completata, particolarmente dalle strutture articolate per uffici territoriali. 

Le misure adottate  rivelano come il fine di razionalizzare l’organizzazione dei Ministeri rivedendo la spesa sia stato superato, essendosi introdotte riduzioni indifferenziate, adottate a prescindere dal contesto di un’adeguata valutazione del rapporto tra attribuzioni intestate, risorse impiegate e servizi da rendere. 

Non risulta ancora ultimata la riorganizzazione di tutti i Ministeri, da concludersi con l'adozione dei decreti ministeriali di definizione degli uffici dirigenziali di secondo livello; inoltre, il succedersi dei Governi non ha consentito di impartire tempestive indicazioni in merito alla ripartizione dei tagli sulle articolazioni dei Ministeri. 

Dalle relazioni illustrative delle proposte di regolamento di organizzazione, adottate o in corso di adozione, nonché dalle intese con il Dipartimento RGS, propedeutiche alla redazione del bilancio 2015, emerge l’impegno delle Amministrazioni di ridefinire le dimensioni e l'organizzazione, adeguandole alle linee di attività intestate alle medesime. 

Ulteriori interventi, attesa l’assenza di soprannumeri di risorse umane dirigenziali e non, potrebbero non consentire una adeguata cura dei servizi, circostanza, peraltro, già segnalata da alcune strutture amministrative. 

La Sezione osserva che il processo di realizzazione della definizione dell’apparato della Pubblica Amministrazione necessita di stabilità per essere completato, in linea con i principi costituzionali che presiedono all’organizzazione dei pubblici uffici, ai quali si devono ispirare eventuali ulteriori modifiche. 

Ferma restando l’insindacabilità delle scelte di natura politica, la discrezionalità non si sottrae al giudizio di irrazionalità, che potrebbero derivare dall’adozione di proposte la che vanificano il risultato finora raggiunto in materia di assetti organizzativi o adottano istituti e criteri già sperimentati, come nel caso del ruolo unico dirigenziale.    

La Sezione ha, infine, raccomandato che alla definizione del processo di riassetto si affianchi l’adozione delle misure necessarie per adeguare il sistema di contabilità economico-finanziaria alla mutata riorganizzazione. 

Ufficio Stampa Corte dei conti

Testo della delibera n. 23/2014/G e documenti allegati






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