La Corte dei Conti sui tagli
alla sanità nella legge di stabilità
Relazione 2015 sulle
prospettive della finanza pubblica:
… Nel corso dell’esame parlamentare sono state apportate solo limitate
integrazioni e modifiche alle norme destinate al settore sanitario. Ben
maggiore è l’impatto per il comparto riconducibile al recente accordo Stato
Regioni con cui sono state individuate le modalità di attuazione concreta del
contributo richiesto alle amministrazioni regionali. Esso si traduce, infatti,
in una consistente revisione delle somme destinate al finanziamento del SSN nel
Patto del 10 luglio scorso. Una eventualità che era già adombrata nel testo
della legge di stabilità, allorchè si prefigurava che un contenimento delle
somme destinate a tale comparto avrebbe potuto derivare quale “effetto indiretto”
dei risparmi di spesa richiesti alle regioni. In mancanza di un’Intesa entro il
31 gennaio 2015, lo Stato avrebbe potuto procedere autonomamente
ad una riduzione delle risorse regionali, ivi comprese quelle destinate al
finanziamento corrente del Servizio sanitario.
…
Resta, naturalmente, il problema di come rispondere alle necessità di un
settore che, pur scontando ancora margini per un recupero di efficienza al suo
interno, deve affrontare costi crescenti per garantire l’accesso a farmaci e
tecniche di cura innovative e offrire adeguata assistenza ad una popolazione
sempre più longeva. L’allentamento del
vincolo finanziario poteva consentire di affrontare con più facilità nodi
irrisolti (revisione dei LEA, finanziamento delle strutture sanitarie, revisione
dei criteri di riparto delle risorse tra le regioni, revisione delle compartecipazioni
alla spesa, un ripensamento delle esenzioni), che il nuovo Patto della salute ha solo elencato rinviandone la
definizione.
Elementi che, se non risolti,
rischiano di alimentare nuovi squilibri e di incidere negativamente sulle
aspettative della popolazione
leggi la Relazione Prospettive
della finanza pubblica 2015 della Corte dei Conti: capitolo Sanità (pdf)