Per valorizzare il caregiver
La necessità di definire norme per
regolamentare attività e comportamenti è la naturale conseguenza dei
cambiamenti che si verificano nella società, cambiamenti che producono nuove
esigenze e bisogni. È questo il caso del caregiver familiare, inteso come colui
che assiste in casa un proprio familiare. Strettamente di attualità, quindi, il
tema “Dal riconoscimento di ruolo all’implementazione di
politiche”, sviluppato nei quattro giorni di dibattiti realizzati a Carpi
da “Anziani e non solo” con il patrocinio, tra gli altri, della Regione
Emilia-Romagna e del Servizio sanitario regionale. Esperti del settore,
operatori sociali e sanitari, rappresentanti delle istituzioni nazionali e
locali, si sono confrontati sulle diverse e numerose problematiche che caratterizzano
la quotidianità, il lavoro, la vita dei caregiver.
È stato presentato, in particolare, il
“Documento sulla valorizzazione e sostegno del ruolo del caregiver familiare”,
elaborato da Agenas. Documento che ha già avuto una prima
approvazione da parte dei coordinamenti interregionali per la sanità e il
sociale, ma il cui iter non si è ancora concluso. L’ambito di riferimento è
quello dell’assistenza domiciliare integrata (ADI) e dell’empowerment del
paziente su cui Agenas è impegnata, in collaborazione col
Ministero della Salute e le Regioni, per mettere a punto un sistema
assistenziale di qualità al servizio dei cittadini non autosufficienti. Ed è in
questo contesto che si intende valorizzare la figura del caregiver familiare,
definito come la persona che, in maniera informale e gratuita, si prende cura
di un proprio congiunto in condizioni di non autosufficienza o disabilità, che
necessita di un’assistenza di lunga durata, specie nelle situazioni in cui
l’aiuto è tale da rendere necessari e opportuni interventi di sostegno da parte
dei servizi pubblici, sanitari e sociosanitari.
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