La CGIL in audizione alla Camera: mettere in sicurezza il Servizio
Sanitario Nazionale, a garanzia del diritto alla tutela della salute
CGIL IL DOCUMENTO INTEGRALE PER L’ AUDIZIONE
La CGIL è
intervenuta in Audizione alla Camera dei Deputati presso le Commissioni V
Bilancio e XII Affari Sociali, nell’ambito dell’indagine conoscitiva: La sfida della tutela della salute tra nuove
esigenze del sistema sanitario e obiettivi di finanza pubblica. Priorità
assoluta per la CGIL è mettere in sicurezza il Servizio Sanitario Nazionale SSN, a garanzia del diritto alla tutela della
salute e alle cure. A questo deve servire un nuovo Patto per la Salute
Infatti, sempre più cittadini, in piena crisi, rinunciano alle cure per
motivi economici, a causa del continuo aumento dei ticket. Per questo vanno subito
scongiurati i nuovi ticket dal 2014 (2 miliardi). Mentre i tagli lineari al
finanziamento del SSN (30 miliardi cumulati nel periodo 2011- 2015), mettono in
discussione la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria (LEA),
le condizioni di lavoro e persino i livelli di occupazione. Eppure il nostro Servizio pubblico è
tra i meno costosi al mondo. E, oltre
a garantire il diritto alla salute e alle cure, il SSN è un formidabile volano per lo sviluppo e
l’occupazione.
Certamente ci sono ancora margini
per “migliorare”, soprattutto in alcune regioni: va recuperata efficienza ed
efficacia, contrastando sprechi e illegalità, colmando un divario sempre più
ampio tra aree del Paese, che non è più accettabile. Perciò bisogna istituire un vero e proprio Sistema a garanzia dei LEA
in tutto il territorio nazionale. E cambiare i Piani di
Rientro: uscire dalla logica di tagli, ticket e tasse, che colpiscono cittadini
e lavoratori, e vincolare risorse, oggi bloccate per “punizione”, per permettere
la riorganizzazione dei servizi, vera architrave del risanamento.
In
tutte le regioni, anche in quelle cosiddette virtuose, l’opera di manutenzione
e di riqualificazione del SSN deve essere continua. I bisogni legati ai
cambiamenti demografici (invecchiamento della popolazione) ed epidemiologici
(cronicità) e le scarse risorse a disposizione impongono scelte selettive: più
prevenzione e azioni di promozione della salute; assistenza socio
sanitaria territoriale h 24 (rinnovando perciò la “convenzione per la medicina
di base”);
accreditamenti rigorosi e di qualità all’interno della programmazione pubblica.
Mentre è chiaro che per sostenere la riorganizzazione è indispensabile
investire nel personale: serve un piano per il lavoro, per creare nuovi posti e salvaguardare l’occupazione
nel SSN (diretta e indiretta), stabilizzando i precari e sbloccando la contrattazione.
La scelta strategica per la CGIL è
dunque qualificare il nostro SSN, non privatizzarlo: perché la tutela
della salute e le cure non sono merci ma diritti universali di cittadinanza.
Roma, 2 luglio 2013