Aids, nelle
carceri vanno realizzati gli interventi di riduzione del danno
E' quanto prevede l'edizione 2013 delle Linee guida italiane
Sono state aggiornate le "Linee
guida italiane sull'utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione
diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV", approvate il
28 novembre durante la riunione congiunta Commissione Nazionale Aids e Consulta
delle associazioni.
La pubblicazione è disponibile sul sito del Ministero della Salute al seguente
link:
http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=1362
Il documento, curato da Ministero della Salute, Centro nazionale Aids,
Commissione nazionale Aids, Consulta associazioni, SIMIT (Società italiana
Malattie infettive e tropicali) ha come obiettivo principale quello di fornire
elementi di guida per la prescrizione della terapia antiretrovirale e per la
gestione dei pazienti HIV-positivi agli infettivologi, agli altri specialisti
coinvolti nella gestione multidisciplinare del paziente sieropositivo in
trattamento, nonché fornire un solido punto di riferimento per le associazioni
di pazienti, gli amministratori, i decisori politici degli organismi di salute
pubblica e comunque tutti gli attori coinvolti dalla problematica a diverso
titolo.
Il CNCA, dal 2010, è stato coinvolto nel panel degli esperti coinvolto
nel lavoro di aggiornamento delle Linee Guida e nello specifico nella parte che
riguarda HIV e detenzione (v.da pag 80 a 82 del documento).
La particolare soddisfazione di quest'anno è data dal fatto che,
finalmente, la comunità scientifica che lavora sulle malattie infettive ha
sdoganato gli interventi di Riduzione del Danno all'interno delle carceri.
Entrando anche nel merito degli strumenti (distribuzione di aghi sterili e
condom vedi pag 81 documento). In questi anni all'interno del gruppo di lavoro
(composto da medici infettivologi e penitenziari e dalla rappresentante del
CNCA Maria Stagnitta) si sono registrate molte resistenze a inserire nelle
raccomandazioni gli interventi di riduzione del danno. L'argomentazione che
veniva portata era che non vi erano sufficienti evidenze in letteratura. Il
paziente e incalzante lavoro svolto in questi anni ha fatto si che quest'anno,
finalmente, siamo arrivati a raccomandare l'adozione di tali interventi anche
nelle carceri italiane.
Appare ovvio che averle raccomandate in questo documento non significa
vederle realizzate. Ma, almeno, che la responsabilità di non proporle e di non
adottarle ricada sui politici e sull'amministrazione penitenziaria e non sui
rappresentanti della comunità scientifica e dei rappresentanti della Società
civile che devono doverosamente tener conto delle evidenze.
Vai al Documento Linee guida italiane sull'utilizzo dei
farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con
infezione da HIV
Fonte
CNCA