Le condizioni abitative degli anziani che vivono in case di proprietà.  I dati del rapporto Auser, AeA, Spi Cgil



Quasi 10 milioni di anziani vivono in case di proprietà:  vecchie, insicure, molte spesso prive di ascensore. Sono i dati del secondo Rapporto sulla condizione abitativa degli anziani che vivono in case di proprietà 2015 promosso da AeA Auser Nazionale e Spi Cgil sui dati Istat  del Censimento 2011 e presentato a Roma in un convegno il 6 novembre.

I promotori sottolineano l’urgenza  di promuovere politiche abitative di lungo respiro, programmi finalizzati all’adeguamento delle abitazioni degli anziani per eliminare le barriere architettoniche, rendere più fruibili gli spazi di vita attrezzandoli di impianti domotici e di tecnologie per dare all’anziano più autonomia di vita. Questo contrasterebbe il troppo spesso facile ricorso alle case di riposo e permetterebbe agli anziani di vivere bene nel proprio ambiente domestico il più a lungo possibile con rilevanti benefici per la spesa pubblica e il benessere sociale. Una seconda linea d’azione  è quella di rafforzare  quell’insieme di relazioni e servizi tanto pubblici quanto privati per garantire all’anziano tutti i necessari supporti di vicinato, per sostenerlo ed accompagnarlo nelle sue condizioni di salute e nel soddisfare i suoi bisogni sociali e culturali.

In crescita il dato degli anziani che vivono soli in case di proprietà e quello sulle abitazioni degli anziani che vivono soli ha più di 4 stanze; la Ricerca dice inoltreche il 35,4% del patrimonio abitativo degli anziani è stato costruito prima del 1961 e il 19,5% prima del 1946. Si tratta quindi di abitazioni che per il 54,9% dei casi hanno più di 50 anni.

Il Rapporto evidenzia  inoltre che il 76,1% del totale  delle abitazioni degli anziani  è priva di ascensore, un problema importante che rischia di incidere fortemente sulla qualità della vita e sui bisogni delle persone anziane.

Fra le proposte concrete avanzate quella del progetto “Sportello”, messo a punto da Abitare e Anziani come  strumento capace di rispondere alla domanda di adeguamento delle condizioni abitative degli anziani e dell’accrescere dei loro bisogni e necessità collegati all’avanzare dell’età. L’idea è di realizzare un punto d’ascolto territoriale per far incontrare la domanda di supporto alla domiciliarità degli anziani e l’offerta di soluzioni disponibili nello stesso contesto con il contributo delle istituzioni, delle associazioni di volontariato e della rete di servizi. Lo “Sportello” dovrà essere in grado di offrire  un servizio di consulenza integrato su questioni come: domotica, standard  di sicurezza domestica,  assistenza socio sanitaria, assistenza legale e amministrativa.

Il rapporto completo sul sito AUSER


 
 

  Site Map